Andrea Carli
about me
Classe 1987, nativo digitale, fotografo dal 2011.
Caratterialmente mi ritengo una persona introversa: generalmente non amo molto il caos, le small talks, il calcio, la superficialità. Mi è sempre piaciuto capire come funzionano le cose, andare in profondità nelle questioni e infatti da piccolo adoravo passare ore a giocare con le micromachines nella mia camera e viaggiare con la fantasia nel mio mondo.
Mi piace viaggiare. Viaggiare significa non rimanere fermi, lasciarsi incondizionare da mondi, culture, persone, storie e sapori diversi. Io lo intendo in senso più ampio del termine: non stare mai fermi nelle stesse idee, non stare mai fermi con le stesse tecniche, ma andare a esplorare l’ignoto, unendo il tuo bagaglio di esperienze a ciò che fai tutti i giorni: essere viaggiatori è una questione di approccio alla vita.
Mi piacciono le F1. Quello che mi conquista di questo sport è il fatto di come piccole modifiche, a volte quasi insignificanti, abbiano grandi conseguenze in una gara. La perfezione, la cura nei dettagli, le strategie che i team applicano per vincere in un gran premio, sono atteggiamenti che dovremo mettere in atto ogni giorno nella nostra quotidianità. Perchè non importa che sia vero, ma importa che ci credi.
come ho iniziato a fotografare
Tutto è iniziato da quegli strani oggetti che mio padre custodiva gelosamente sopra i mobili del suo studio. Ogni volta che tornavo a casa e appoggiavo le chiavi, loro erano li che mi guardavano, come se tra me e loro ci fosse già un sottile filo rosso.
Nel 2010, in occasione del Motorshow di Bologna chiesi di poter portare con me la fotocamera reflex di famiglia, quella con la quale si fanno le foto ai compleanni o a Natale. Volevo capire perchè, se esistevano le fotocamere compatte, una persona avrebbe dovuto portarsi dietro tutto quel peso, tutti quegli obiettivi, tutti quei pulsanti. Per una persona che non ha mai letto un manuale di istruzioni, erano diventati una sfida: dovevo capire cosa cambiasse da A, M, P, Auto, e cosa succedeva se premevo questo o quel tasto!
Nel giro di poco tempo, quando uscivo senza avere con me la fotocamera digitale avevo la stessa sensazione di quando oggi usciamo senza telefono: era come se non avessi una parte di me.
Così me ne comprai una in occasione del mio compleanno, nel 2010. Scopri così che la fotografia è un hobby decisamente costoso e, essendo ariete, sono abbastanza testardo per voler sempre il massimo, così iniziai a capire come potevo da un lato sperimentare, dall’altro guadagnarci qualcosa, e così iniziai a fotografare nei locali, quando all’epoca si facevano le foto delle serate e si caricavano su facebook, e ci si taggava.
Da cosa nasce cosa: nel 2011 iniziai a collaborare con Airbnb per fotografare gli appartamenti dei loro ospiti, nel 2013 un recruiter di Google mi contattò per il programma Google Street View per interni.
L’avvio della professione
La fotografia è stata per me un mezzo attraverso il quale raccontare agli altri il mio mondo, e costruirmene uno nuovo: mi piace portare avanti tutto ciò in cui credo, e credevo molto nel programma Street View perchè mi piace pensare di poter rendere accessibile le bellezze della mia città a tutto il mondo. Dovevo fare i conti con il fatto che stavo vendendo un qualcosa di non toccabile con la mano e che non avevo nessuna esperienza ne di vendita, ne di marketing digitale!
Eppure mi piaceva tantissimo ciò che facevo, e non c’era un’altra chance: di dedicare 8 ore al giorno a fare cose che non mi va di fare non se ne parla: dovevo fare quello e basta.
Studiai ( forse per la prima volta in vita mia!) la ricerca locale su Google, per poter abbinarla ai miei servizi, insieme a come funziona il marketing digitale, e nel frattempo portai avanti la mia esperienza nel campo della fotografia. Nel 2015 venni riconosciuto come fotografo “Top Performer” da Google grazie alle numerose attività che parteciparono al programma e scelsero me per la realizzazione dei loro servizi!
Dopodichè, nel 2016 notai un altro affascinante mondo: quello dei video. Tutto ciò che avevo imparato in termini di ricerca locale, marketing digitale, luci, fotografia, emozioni, ecc, poteva essere applicato al mondo del video making. Grazie poi alla rete di contatti ottenuti in un esperienza di coworking, nel 2017 assieme a Giacomo, Vincenzo, Diego, Emanuele, aprimmo Spazio Modigliani, un coworking nostro, dove ognuno poteva insegnare qualcosa all’altro e viceversa.
Nel 2019 assieme a Giacomo Lanari decidemmo di creare il progetto VideoStrategie, dedicato alle strategie di comunicazione video ,e sempre nello stesso anno, Filmlife, dedicato al settore matrimoni.